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Filosofia

Non abiate pensiero ch'io mandi nostra mercanthantia i' niuna parte sanza sichurtà: io viglio che noi guadagnàno innanzi meno e viviàno sichuri

Lettera pubblicata in "Fedrigo Melis, Origini e sviluppi della assicurazione in Italia (secoli XIV-XVI)", Roma 1975, pag.60. E' il testo della lettera che il 22 Febbraio 1399 Domenico di Cambio scrisse a Francesco Datini, celebre mercante di Prato, tranquillizzandolo che non avrebbe spedito alcuna merce senza prima assicurarla.

Potendosi con al detta nave, & mercancçe in essa cariche entrare in ogni porto, & luoco, & navigare innanzi, & indietro,à destra, & à sinistra à piacimento, & volontà d'esso padrone, il viaggio non mutato. Correndo risico detti assicuratori sopra dette robbe d'ogni caso di mare, di fuoco, digetto in mare, di rappresaglie, ï rubarie d'amici. Renuntiando detti Assicuratori ad ogni privilegio, indulto, prorogationi, leggi statuti, & franchisie, & dç feriati, che in lor favore facessero, e debbano in prima l' Assicuratori pagare al detto M. Giovanni, ï a chi per lui quelli danari per loro Assicurati, & di poi litigare le cause. Et volendo li detti Assicuratori il detto M, Giovanni debba sodare sufficientemente de restituire, à ciascuno quello avessero ricevuto contro il dovere, con interesse de venti per cento, & l'Assecuratori habbino a provare tempo mesi dodeci, di quello volessero dire in contrario, & passato detto tempo, M. Giovanni sia libero, & fuori d'ogni molestia da tutte le predette cose.

E' la Formula della polizza anconetana (1567) come è riportata sul "Tractatus de Assecurationibus" di Benvenuto Stracca, stampato in Venezia nel 1569.

Et per quanto alcune persone poco temendo Dio si sono fatte pagare di alcuna sicurta senza che le robbe mercantie non erano state caricate, o gli navilli o fuste entrate o uscite o gli cambii datti. Per quanto ordinorono che di qua innanzi incorrino in pena le persone che tali atti faranno.

Da "Libro del Consolato de' marinari, Ordinatione sopra la sicurta maritima" Venezia 1564.

Queste citazioni sono scelte dal fior fiore di una produzione di testi e documenti vastissimi che ebbe il massimo sviluppo nel Rinascimento, il periodo più folgorante della storia della Penisola. Con questo vogliamo riaffermare il ruolo dell'intelligenza e della preparazione italica nel praticare l'assicurazione, in un'età della Storia del Mondo in cui costituisce ancora qualcosa di stridente con il comune pensare. L'assicurazione diventa, allora, un meccanismo praticato per equilibrare sia una troppo spavalda sfida ai rischi sia una troppo ampia fiducia in Dio. Ricorrendo sempre più largamente all'assicurazione il mercante rinascimentale dimostra la propria acquisita maturità, poiché fa nascere dalla logica stessa del profitto assicurativo una solida garanzia contro la diminuzione dei suoi guadagni. Il Gruppo RIB ha l'ambizione di coltivare la genialità Italiana con la stessa acribia dei grandi assicuratori Italiani del Rinascimento, le cui soluzioni andarono al passo con lo spirito di un'età che aprì le porte della Modernità e della Grazia, sviluppando artisti quali Piero della Francesca, Michelangelo, Leonardo, Botticelli e Masaccio. Il Gruppo RIB svolge un ruolo di primaria importanza nello sviluppo del "Sistema Italia" unendo diverse mentalità alle esigenze del mercato e dei Clienti. Invitiamo quanti credono nella forza dell'intelligenza e della creatività Italiana a seguirci.